La dislessia è anche un disturbo motorio

La dislessia si manifesta anche nelle difficoltà di movimento. Una scoperta fatta dal team di ricerca dell’Università di Milano Bicocca, pubblicata nella rivista scientifica Human Movement Science. Secondo gli esperti, che hanno analizzato la grafia di un campione di bambini con disturbi specifici dell’apprendimento, la durata di scrittura di ogni singola lettera che compone una parola non è costante ma varia in funzione della dimensione e velocità della parola scritta. Ciò indica che i dislessici non seguono il principio dell’omotetia, cioè la capacità di mantenere costanti i tempi di scrittura di ogni lettera. Riflesso, questo, di un problema di motricità. “I risultati di questa ricerca – spiegano Maria Teresa Guasti e Natale Stucchi – suggeriscono per la prima volta che la dislessia non è solo un problema di lettura, ma anche un problema riguardante gli aspetti ritmici della scrittura.”
L´allenamento neuro-motorio nel tennis moderno

L´allenamento neuro-motorio nel tennis moderno

Con un approccio innovativo e rivoluzionario, la Sport & Science Vision Training Academypunta a migliorare la performance cercando di migliorare con tecniche innovative tutte le capacità degli atleti: tecnica, potenziamento fisico, psicologia dello sport con lo scopo di creare atleti con prestazioni superiori a quelli delle generazioni precedenti.

La velocità dello sport è spinta sempre più verso accelerazioni di gioco che fino a pochi anni fa non si pensa nemmeno si potesse arrivare, l’evoluzione dell’attrezzo e il miglioramento delle capacità fisiche degli atleti hanno spinto il tennis a ritmi vertiginosi obbligando così i tecnici ad elaborare programmi di allenamento sempre più specifici non solo per i vari distretti muscolari maggiormente interessati, non solo con esercitazioni tecniche sul campo ma anche con il miglioramento di alcune capacità motorie e percettive che fino ad ora erano state lasciate da parte.

Grazie a questo approccio innovativo, la funzione visiva costituisce parte integrante del programma di allenamento. La qualità e la costanza delle prestazioni sportive sono direttamente collegate alle abilità visive. Il primo segnale che arriva al cervello per colpire una pallina arriva dai movimenti oculari per fissarla, una volta partiti non si possono fermare ma accorgendosi di essere in errore il cervello può generare la richiesta al sistema visivo, di effettuare un movimento correttivo con conseguente perdita di tempo per organizzare il gesto motorio e tecnico.

Un sistema visivo, preciso, veloce e resistente organizzato ad inviare e ricevere dati dal cervello e totalmente integrato nella gestualità, apporterà una riduzione dei tempi di reazione con conseguente miglioramento della gestione del timing, del gesto motorio, della tecnica, della tattica e dell’attenzione. Lo scopo di questo innovativo sistema punta a rendere efficiente lo spettro visivo in ogni posizione, dare fluidità, velocità e precisione ai movimenti degli occhi, a stimolare la visione periferica.

In una sola frase: gli occhi vedono, il cervello codifica, il corpo si muove.

La funzione visiva, sebbene soprattutto in passato.

Secondo l’approccio visivo psico-comportamentale, sviluppato da Elliot Forrest già dagli anni 70, esiste un’azione bi-direzionale fra lo stato mentale e la funzione visiva la cui direzione primaria va dallo stato mentale a quello visivo. Secondo Forrest, lo stress non è causato solamente dall’azione degli agenti stressanti ma da come l’individuo reagisce ad essi e, quindi, da come è influenzato dalla percezione dell’evento: l’approccio, l’interpretazione e l’attitudine nei suoi confronti.

Il fondamentale contributo delle neuroscienze ci dimostra oggi la necessità di considerare l’individuo in tutte le sue parti, come un network la cui efficienza è data dall’ integrazione armoniosa delle sue dimensioni: fisica, mentale (aspetto logico-razionale), emozionale, tutte inserite in un contesto in cui l’energia vitale fluisce liberamente dall’ ambiente all’ individuo e dall’ individuo all’ ambiente.